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Sulle mobilitazioni in Francia
Il KKE esprime la sua solidarietà con le mobilitazioni di massa di lavoratori, studenti medi e universitari e di altre forze popolari delle ultime settimane in Francia, contro la politica di eccessivi costi del carburante e l'aggressività del sistema fiscale.
Questa è solo una parte della dura politica antipopolare del "visionario" Macron - partner stretto del governo SYRIZA-ANEL - ed è l'ultima parola nelle cosiddette riforme dell'UE che vengono implementate in tutta Europa. Rivela il fatto che chiunque sia l'amministratore dell'economia se la sua strategia serve il capitale e come criterio ha i profitti capitalistici, promuoverà dure misure antioperaie anche in nome dell'"economia verde".
Il KKE condanna la dura repressione, il terrorismo della polizia contro i manifestanti, la restrizione dell'azione sindacale, e in generale delle libertà popolari da parte del governo Macron.
Il popolo francese, i popoli d'Europa, sono in grado di trarre conclusioni. La classe operaia, il popolo, in ogni paese può rafforzare l'orientamento anticapitalista e antimonopolista della sua lotta con la propria alleanza sociale per superare le manovre dei governi e delle forze che cercano di canalizzare il malcontento popolare in forme temporanee di distensione, che lasciano intatto il sistema capitalista. Isolare i meccanismi che covano l'uovo del serpente fascista e che costituiscono una base per ogni tipo di provocazione e calunnia contro il movimento.
Il percorso di raggruppamento e di emancipazione del movimento operaio, il rafforzamento del livello di organizzazione dei lavoratori nei sindacati e del loro orientamento di classe, costituiscono una garanzia che la voce dei lavoratori e degli altri strati popolari possa diventare più forte e affrontare ogni tipo di distorsione e di lenti deformanti del sistema di sfruttamento, aprendo la strada per la lotta per il potere e un'economia al servizio degli interessi del popolo.
Atene 09/12/2018
Ufficio stampa del CC del KKE
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare