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Incontro comunista europeo - ECM 2018
Comunicato stampa
Lo scorso 11 aprile 2018 a Bruxelles, Kostas Papadakis, eurodeputato del KKE e membro indipendente del parlamento europeo, ha promosso l'organizzazione dell'Incontro comunista europeo (ECM) dal tema: "La lotta del movimento operaio con orientamento di classe contro l'Ue, per il rovesciamento del capitalismo e la costruzione del socialismo". Al meeting hanno preso parte 32 relatori provenienti da 27 paesi: Austria, Belgio, Bulgaria, Gran Bretagna, Croazia, Cipro, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Russia, Serbia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina.
Il discorso introduttivo è stato pronuciato dall'eurodeputato del KKE.
In rappresentanza del KKE è intervenuto il suo Segretario generale, Dimitris Kousoumpas.
I diversi relatori hanno avuto la possibilità di scambiare esperienze e informazioni sulla situazione dei loro paesi e sull'intervento dei comunisti nel movimento sindacale della classe operaia. La situazione della classe e del suo movimento, la lotta per la sua unità, le influenze politico-ideologiche sulla sua coscienza, il contenuto e l'orientamento della sua lotta, le difficoltà e le possibilità di raggruppamento del movimento della classe operaia intorno a una linea anticapitalista e antimonopolista sono state al centro degli interventi.
La maggior parte dei rappresentanti che ha preso la parola ha notato che a fronte delle previsioni delle istituzioni borghesi riguardo il passaggio ad una fase di ripresa capitalista, l'Ue, il capitale e i loro governi promuovono nuove dure misure per il rafforzamento della competitività, per una maggiore "flessibilità" e "mobilità". Tra queste misure, anche l'abolizione dei contratti collettivi di lavoro e gli sforzi di abolire il diritto di sciopero. Le conclusioni tratte da molti oratori sono che il capitale non desidera restituire quanto ha strappato ai lavoratori in questo periodo di crisi. La ripresa capitalista non solo non porterà a un recupero delle gravi perdite subite dalle classi popolari nel periodo di crisi, ma continuerà in realtà il peggioramento della situazione dei popoli.
Nell'Incontro è stata anche espressa, in particolare, la preoccupazione di molti partecipanti per l'escalation delle pericolose contese tra i centri imperialisti che mirano a controllare le risorse energetiche con i loro monopoli, per il pericoloso ruolo di Ue e Nato nel loro antagonismo con Cina e Russia, per le responsabilità dei governi borghesi implicati nei piani imperialisti che aumentano la possibilità di uno scontro militare imperialista generalizzato e di un massacro contro i popoli.
Molti dei rappresentanti che hanno partecipato all'Incontro comunista europeo (ECM) hanno in particolare evidenziato che la sconfitta della linea della collaborazione di classe, la sconfitta delle dirigenze sindacali filogovernative, della corrente riformista, opportunista, della nuova e vecchia socialdemocrazia sono un prerequisito per il rafforzamento della linea anticapitalista e antimonopolista.
Con le loro relazioni molti dei partecipanti hanno sottolineato la necessità per i comunisti di raggiungere la capacità di un consolidamento ideologico-politico-organizzativo completo, con una strategia rivoluzionaria, di conseguire solide basi nei luoghi di lavoro e nei settori di importanza strategica, di intervenire in modo deciso nella classe operaia e nel movimento popolare.
Infine, i partecipanti hanno salutato le lotte che si stanno sviluppando in molti paesi, dove i Partiti comunisti sono in prima linea nella lotta per il rovesciamento delle misure antipopolari, per recuperare le granvi perdite, evidenziando la necessità di un deciso rafforzamento della lotta dei milioni di sfruttati, della classe operaia e dei suoi alleati, in ogni paese contro l'Ue e la Nato, per il rovesciamento del putrescente sistema capitalista, trasformando il popolo nel proprietario della ricchezza che esso stesso produce.