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Il compito immediato di lottare contro la NATO è legato a una visione rivoluzionaria del mondo, alla fiducia nella forza della lotta di classe
Il 14/07/23, Eliseos Vagenas, membro del CC del KKE e responsabile della Sezione Relazioni Internazionali del CC del KKE, ha tenuto un discorso durante il 32° Campo Antimperialista della KNE, la Gioventù Comunista, svoltosi a Nestorio, sul tema "Vertice NATO: altra benzina sul fuoco della guerra e della competizione".
Nel suo intervento, Vagenas ha fatto riferimento all'azione criminale della NATO contro i popoli nel corso del tempo e ha sottolineato che il principale avversario della NATO al momento della sua formazione "non era altro che il primo Stato operaio, il primo Stato socialista, cioè l'Unione Sovietica, che uscì dalla seconda guerra mondiale imperialista ferito ma vittorioso, con un prestigio accresciuto tra i popoli che avevano combattuto il fascismo, carne della carne del sistema capitalista". All'epoca, diversi Paesi, le democrazie popolari dell'Europa centrale e orientale, si stringevano attorno all'URSS.
Tuttavia, anche quando l'Unione Sovietica e le democrazie popolari furono rovesciate, la NATO non entrò in una empasse [...] I capitalisti statunitensi ed europei, che avevano costruito questo braccio politico-militare, non avevano motivo di smantellarla. Hanno scelto di rafforzare ulteriormente l'alleanza, di adattarla in modo che portasse avanti la loro causa, dovendo ora affrontare gli interessi concorrenti dei capitalisti di altri Paesi, come la Russia e la Cina, che oggi competono con gli Stati Uniti per la supremazia nel mondo capitalistico internazionale.
Non potevano fare altrimenti, perché c'è una cosa che non può sfuggire alla mente dei suoi architetti: il profitto capitalistico. Questo è l'apice e la pietra angolare della società in cui viviamo. Quindi, per assicurarselo, per tenere per sé il maggior numero possibile di fette della torta delle ricchezze energetiche e minerarie, della base produttiva e delle quote di mercato, hanno bisogno della NATO e di altri strumenti simili, che li aiutino a ottenere punti d'appoggio geopolitici, basi militari e truppe organizzate pronte a intervenire. Se la carota non funziona, c'è sempre il bastone, cioè l'intervento militare imperialista e la guerra.
Lenin diceva che la guerra è uno stadio inevitabile del capitalismo, una forma legittima del modo di vita capitalista tanto quanto lo è la pace.
È il caso della guerra in Ucraina, che dura da 506 giorni dal suo inizio formale. Le premesse per questa guerra sono state poste nella storica battuta d'arresto dell'epoca della controrivoluzione del 1989-1991, quando il processo controrivoluzionario di rovesciamento del socialismo veniva completato, l'URSS smantellata e i mezzi di produzione, le fabbriche, le ricchezze minerarie e la forza lavoro tornavano a essere merce sancendo il sopravvento del capitalismo e dello sfruttamento di classe.
Stiamo parlando di una guerra in cui la borghesia ucraina, alleata della NATO, dell'UE e degli USA, si scontra con la Russia e i suoi alleati. È una guerra ingiusta da entrambe le parti: sia da parte della NATO, che usa l'Ucraina come punta di lancia, sia da parte della Russia capitalista, che oggettivamente fa da cuscinetto alla Cina nel grande conflitto di cui sopra. Si tratta di una guerra condotta dalle classi borghesi per le materie prime, i pilastri geopolitici, la possibilità di sfruttare la forza lavoro, le vie di trasporto delle merci, le quote di mercato, ecc.
Naturalmente, ciascuna delle due parti giustifica con vari pretesti la propria posizione. Se oggi vi dicessero senza mezzi termini che i vostri figli o voi stessi dovrete essere uccisi per i profitti di pochi, cioè degli sfruttatori, sareste fermamente contrari. Quindi una parte, quella della NATO, vi dice che la guerra è condotta per la patria e la democrazia e l'altra parte, quella della Russia capitalista, vi dice che è una guerra antifascista condotta per la salvezza del mondo russo".
Eliseos Vagenas ha fatto riferimento alla valutazione del KKE sul recente vertice della NATO, che aggiunge ulteriore benzina al fuoco della guerra in Ucraina e ai futuri piani di guerra di questo aggressivo meccanismo politico-militare. "Il governo di Nuova Democrazia, con il sostegno di SYRIZA, del PASOK e degli altri partiti euro-atlantici, ha co-firmato le decisioni del vertice NATO e sta approfondendo sempre di più la partecipazione e il coinvolgimento della Grecia nella guerra imperialista in Ucraina, ponendo maggiori rischi per il nostro popolo", ha denunciato.
Il dirigente del KKE ha sottolineato che "in queste condizioni, è di grande importanza che il popolo e i giovani non abbocchino alla propaganda euro-atlantica, che viene spacciata da tutti gli altri partiti. Le forze del KKE e della KNE denunciano le cause autentiche della guerra imperialista e sono in prima linea affinché il nostro popolo non dia "carta bianca" al governo di Nuova Democrazia, che insieme all'immorale socialdemocrazia di SYRIZA-PASOK e al marciume espresso dalle forze nazionaliste e di estrema destra, lo sta trascinando nella carneficina della guerra.
Il recente risultato elettorale, il significativo rafforzamento del KKE, il fatto che centinaia di migliaia di persone abbiano votato per il nostro partito e molte altre ci abbiano pensato pur senza compiere il passo, dimostrano che il lavaggio del cervello del popolo e dei giovani da parte degli apparati borghesi attraversa alcune difficoltà, grazie alla nostra azione.
Oggi, un maggior numero di forze operaie e popolari è in grado di capire che la NATO non è un'organizzazione a favore della pace o una forza per la pace e la democrazia, ma uno strumento militare contro i popoli, il braccio armato dell'imperialismo euro-atlantico, che si scontra con il campo imperialista avversario.
I campi antimperialisti organizzati dalla KNE in tutta la Grecia e le manifestazioni di massa realizzate dalle organizzazioni di partito del KKE nelle zone che ospitano basi militari e che fungono da trampolini di lancio per la guerra e da obiettivi di rappresaglia, hanno dato un grande contributo al fatto che i germi di resistenza al capitalismo, ai monopoli, alle unioni e alle alleanze imperialiste, come la NATO, permangano e si riproducano nella coscienza popolare.
- Perché il KKE non è sceso a compromessi, a differenza di forze "di sinistra" come SYRIZA che hanno votato per l'ulteriore allargamento della NATO con l'adesione di Finlandia e Svezia;
- Perché il KKE non parla vagamente di "smantellamento" della NATO, come fanno diverse altre forze in Europa, ma lotta per sganciare il nostro e ogni paese da essa. Allo stesso tempo, sottolinea che questa uscita dalle unioni imperialiste, come la NATO e l'UE, può essere messa in pratica e funzionare in modo irreversibile e a favore del popolo quando questo detiene le chiavi dell'economia e del potere.
La lotta contro l'organizzazione imperialista della NATO, i suoi armamenti, le armi nucleari, le guerre ingiuste e i suoi piani è un compito molto importante della nostra lotta oggi.
È un compito rivoluzionario strettamente legato alla nostra lotta per rovesciare il capitalismo, affinché il popolo greco sia padrone della propria terra e i mezzi di produzione lavorino per l'intero popolo, il quale, sulla base della scienza e attraverso il controllo operaio-popolare, sarà in grado di gestire l'economia per soddisfare i suoi bisogni contemporanei e non i profitti della borghesia parassitaria. In tal caso non ci sarà posto per basi e truppe straniere! Né, ovviamente, sarà necessaria la sua partecipazione alle alleanze della borghesia, come l'UE e la NATO, poiché la borghesia, insieme al sistema di sfruttamento capitalista, sarà stata consegnata alla pattumiera della storia.
Per questo la lotta contro la NATO non è una semplice frase del nostro programma, ma un compito rivoluzionario contemporaneo, attuale e necessario, che riguarda tutte le forze popolari del nostro Paese e degli altri popoli degli Stati membri della NATO.
Non affideremo questo compito rivoluzionario né ai Bin Laden e alle varie organizzazioni reazionarie di tipo talebano legate in mille modi agli imperialisti, né ai regimi borghesi nati da processi controrivoluzionari, come quello di Putin nella Russia di oggi, né, naturalmente, al miliardario ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Questo, se vogliamo, è un ulteriore elemento che ci separa da varie forze "antimperialiste", che trattano l'imperialismo in modo distorto, come una politica estera aggressiva, e non come l'attuale fase monopolistica del capitalismo, e cadono nella trappola di scegliere quello che sembra essere il male minore.
La nostra opposizione alla NATO ha come punto di partenza la resistenza popolare e la rottura con la NATO, la visione rivoluzionaria del mondo e la fiducia nella forza della lotta di classe in Grecia e ovunque nel mondo.
Perché la storia si scrive con la lotta di classe!
È questa la forza che rovescerà il sistema di sfruttamento, il mondo della competizione e degli interventi imperialisti, delle guerre e dei rifugiati. Al loro posto nascerà un'altra società, di pace e fraternità dei popoli, di socialismo-comunismo, come quella sperimentata dai popoli della Russia e dell'Ucraina prima della restaurazione capitalista e per la quale lotteremo, ora che siamo meglio preparati, affinché sia scevra delle debolezze e degli errori che hanno portato al suo rovesciamento.
Perché il futuro dell'umanità, il nostro futuro, non è il capitalismo; è il nuovo mondo, il socialismo!".
20.07/2023
Traduzione da Resistenze.org