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Il KKE sostiene fermamente il PC del Venezuela e il popolo venezuelano

Estratti del contributo di G. Marinos alla teleconferenza dei partiti della Rivista Comunista Internazionale

Lo scorso 9 ottobre 2020, su iniziativa del KKE, a seguito di consultazioni con il Partito Comunista del Venezuela (PCV), si è tenuta una teleconferenza dei partiti che partecipano alla "Rivista Comunista Internazionale" (RCI), sugli sviluppi in Venezuela e la solidarietà con il popolo e il PCV stesso.

Durante la teleconferenza, Oscar Figuera, Segretario generale del Comitato Centrale del PCV, ha informato i partiti della RCI sugli sviluppi in Venezuela e sulla posizione del PCV, ha risposto alle loro domande e ascoltato le loro brevi dichiarazioni.

Di seguito gli estratti del contributo di G. Marinos, membro dell'Ufficio Politico del CC del KKE:

"Il KKE è fermamente al fianco del PC del Venezuela e del popolo venezuelano. Denuncia l'intervento imperialista degli USA, dell'UE e dei loro alleati, che, insieme alle forze reazionarie in Venezuela, cercano di controllare gli sviluppi, rovesciare il presidente eletto e imporre il fantoccio dell'imperialismo, Guaidó.

Il loro obiettivo è quello di sfruttare le risorse naturali e fonti di ricchezza del paese a favore dei monopoli USA-UE in competizione con gli interessi cinesi e russi in Venezuela e in America Latina in generale, con conseguenze negative per la popolazione.

Denunciamo gli attacchi contro il PCV, la politica di autoritarismo e repressione. Il governo del Venezuela ha enormi responsabilità e, ancora una volta, si conferma come la socialdemocrazia faccia sempre ricorso a questi metodi pericolosi contro i comunisti e la lotta di classe, come difensore degli interessi capitalistici e della gestione capitalistica, in tutti i paesi.

In Grecia abbiamo una ricca esperienza di autoritarismo, repressione e anticomunismo, sia da parte dei governi conservatori della ND sia durante il governo dei partiti socialdemocratici del PASOK e di SYRIZA.

Vogliamo sottolineare che l'iniziativa del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV) e della Centrale Bolivariana Socialista di creare la cosiddetta "Piattaforma antimperialista della classe lavoratrice", come punto di riferimento internazionale, ci ha impressionato molto negativamente.

Crediamo che non abbia una base oggettiva e che sia un tentativo di disorientare le organizzazioni di massa, compresi i PC, attirandoli in un quadro socialdemocratico di gestione capitalista, abbellito da alcuni slogan antimperialisti. Inoltre, pone ulteriori ostacoli all'azione della Federazione Sindacale Mondiale, del Consiglio Mondiale per la Pace, della Federazione Mondiale della Gioventù Democratica e allo sforzo dei PC nel coordinamento internazionale nella lotta contro i monopoli e il capitalismo.

In questa piattaforma, la barbarie capitalista viene mascherata dietro riferimenti al neoliberismo. Si assolve il sistema e la gestione socialdemocratica antipopolare che perpetua lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo. Il socialismo e i suoi principi vengono degradati e distorti.

Gli sviluppi in Venezuela e in America Latina in generale, ci consentono di trarre conclusioni utili.

Il KKE, fin dai primi anni in cui Chavez assumeva responsabilità governative, osservava che sarebbe stato presto chiaro se questo processo sarebbe avanzato favorendo lo sviluppo della lotta di classe o sarebbe ristagnato perpetuando la gestione del capitalismo.

I fatti hanno dimostrato che in Venezuela permane il sistema di sfruttamento, il potere è nelle mani dei monopoli, prevalgono le condizioni di una profonda crisi capitalista, legata alla pandemia e all'aggressione imperialista, con conseguenze dolorose per la vita della classe operaia e dei settori popolari.

Il capitalismo è putrefatto e la nostra epoca è quella della transizione al socialismo.

L'esperienza acquisita evidenzia che il potere politico sarà o operaio-proletario o borghese, le soluzioni intermedie non hanno una base oggettiva e ogni tentativo del genere è fallito.

Il socialismo ha delle leggi e non esiste un socialismo senza potere operaio, senza proprietà sociale dei mezzi di produzione concentrati, senza pianificazione scientifica centrale. Non esiste socialismo con i monopoli e il mercato capitalista, con la forza lavoro come merce.

Studiamo e analizziamo il capitalismo nella sua fase imperialista sulla base del criterio fondamentale del dominio dei monopoli e della maturazione dei presupposti materiali per la costruzione socialista. Lottiamo per il socialismo-comunismo e non per una sua caricatura, lottiamo per uno sviluppo che soddisfi i bisogni del popolo e non per il profitto capitalista. Queste sono questioni cruciali che fanno parte della strategia comunista, la strategia dei partiti comunisti".

 

Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare 

20.10.2020