Link alle vecchie pagine del KKE

I siti web internazionali dell KKE passano gradualmente a nuovo formato pagina. Le versioni precedenti delle pagine aggiornate e i loro contenuti si trovano ai link seguenti:

Una forte opposizione operaia e popolare

Il Comitato Centrale del KKE si è riunito per esaminare il risultato delle elezioni. Nel suo comunicato, il CC saluta le migliaia di membri, amici e simpatizzanti del KKE e della KNE, gli alleati e gli elettori che hanno lottato e contribuito al rafforzamento del KKE.

Il KKE ha ricevuto 338.138 voti (5,5%), con un aumento dell'1%, pari a 61.000 voti e 3 deputati in più rispetto alle elezioni di giugno 2012, per un totale di 15 deputati.

Il Comitato Centrale del KKE ritiene che l'alternanza al governo e, nello specifico, il nuovo governo di SYRIZA non rappresentino un cambiamento politico a favore del popolo. Il governo di coalizione composta da SYRIZA, forza di "sinistra", e dal partito della destra nazionalista dei Greci Indipendenti (ANEL), i cui preparativi erano in corso da molto tempo prima delle elezioni, manterrà gli impegni antipopolari del paese con l'Unione europea e i creditori, così come con la NATO, e farà gli interessi del grande capitale. Questo darà respiro a un sistema politico borghese impegnato nell'assimilare ancora più profondamente il popolo nel sistema e che per questa via cerca di trovare una sua ricomposizione in un momento critico per il popolo e per il movimento.

Il KKE, coerente con quanto affermava prima delle elezioni, non appoggerà o darà "voto di tolleranza" al nuovo governo. Userà l'attuale raggruppamento di forze per fare ciò che ha promesso al popolo, ovvero essere un'opposizione operaia e popolare forte sia nel parlamento con le sue proposte, ma soprattutto nel movimento, con lo scopo di rafforzare l'alleanza popolare per il presente ed il futuro.

Il KKE chiama coloro che hanno votato il KKE perché ne hanno apprezzato la fermezza, la costanza, l'abnegazione, la militanza, a prendere parte alla lotta per i diritti della classe lavoratrice, anche se non in accordo con tutte le posizioni del KKE, a proseguire in avanti e unire le proprie forze al KKE nelle lotte quotidiane e in generale nella lotta per la presa del potere da parte del popolo.

 



A seguire, il Comunicato del Comitato Centrale del KKE:

1. Il Comitato Centrale del KKE si è riunito per esaminare il risultato delle elezioni. Nel suo comunicato, il CC saluta le migliaia di membri, amici e simpatizzanti del KKE e della KNE, gli alleati e gli elettori che hanno lottato e contribuito al rafforzamento del KKE.

Il KKE ha ricevuto 338.138 voti (5,5%) ottenendo un aumento dell'1%, 61.000 voti e 3 deputati in più rispetto alle elezioni di giugno 2012, per un totale, cioè, di 15 deputati. Si conferma la tendenza positiva del raggruppamento di forze attorno al KKE, del recupero di voti precedentemente persi e della conquista di nuovi voti.

In particolare, vorremmo salutare gli elettori che hanno votato per il KKE per la prima volta perché ne hanno apprezzato la fermezza, la costanza, l'abnegazione, lo spirito militante nella lotta per gli interessi del popolo lavoratore, nonostante non si trovassero d'accordo con tutte le posizioni del KKE.

Facciamo appello a coloro che hanno fatto un primo passo positivo e hanno votato per il KKE per la prima volta, a proseguire ed unire le loro forze alle nostre nella lotta quotidiana nei sindacati, sui luoghi di lavoro, tra i giovani affinché le rivendicazioni urgenti, per il recupero delle perdite subite dal popolo e, in generale, nella lotta per la conquista del potere. Priorità immediata, nonché una responsabilità e un dovere, è il rafforzamento delle relazioni del Partito, dal Comitato Centrale alle Organizzazioni di base, con tutti i lavoratori, i pensionati e i giovani che hanno fatto questo passo, che si sono posti al fianco del KKE e lo hanno sostenuto nelle elezioni, nonché l'ampliamento dei legami con le nuove forze operaie e popolari.

I fattori che hanno determinato il risultato delle elezioni non si trovano solamente nell'ultimo mese di campagna elettorale. Ha rivestito particolare importanza l'intenso lavoro ideologico, politico ed organizzativo di tutto il Partito e della KNE per il rafforzamento ideologico nelle nostre file e fra i simpatizzanti del Partito in generale, che ha preceduto il periodo pre-elettorale.

La stabilità del KKE, soprattutto a partire dal 2012 e nonostante le significative perdite registrate, nel promuovere la sua strategia, il fronte costante contro il governo di coalizione ND-PASOK, cosi come contro SYRIZA svelandone le costanti mutazioni, hanno contribuito in maniera significativa al risultato di oggi. La preziosa esperienza di questa attività deve diventare un elemento integrante e permanente del lavoro di tutte le Organizzazioni di base del Partito e della KNE.

2. Il risultato generale delle elezioni rispecchia il grande malcontento e la rabbia popolare nei confronti dei partiti Nuova Democrazia e PASOK e di quelli che hanno collaborato con loro, che hanno fatto sprofondare il popolo nella povertà e nella disoccupazione durante la crisi economica.

Il risultato delle elezioni si è determinato sotto la pressione di una forte corrente che ha preteso un immediato cambio del governo. Ha prevalso la logica del "quale governo-quale negoziatore", sempre all'interno della gabbia antipopolare dell'UE, distante dai problemi reali del popolo.

Il voto a SYRIZA è stato soprattutto un voto di protesta contro il precedente governo antipopolare ND-PASOK. E' stato un voto caratterizzato dalle limitate aspettative e dalle illusioni sul carattere dell'Unione europea. Non è stato un voto per rivendicare il soddisfacimento delle attuali necessità reali dei lavoratori e del popolo. In una certa misura, è stato un voto condizionato, un voto che esaminerà l'operato del nuovo governo, il quale, fra gli interessi contraddittori del capitale e dei lavoratori salariati e degli altri strati popolari, appoggerà i primi.

Si tratta inoltre di un voto che, in grande misura, esprime la falsa speranza che il nuovo governo di SYRIZA possa intraprendere una politica a favore del popolo. Il KKE riteneva e continua a ritenere che la formazione di un governo di coalizione SYRIZA-ANEL proseguirà nella stessa direzione, nella strada a senso unico dell'UE, fatta di arretramenti e compromessi con il grande capitale, i monopoli, la UE e la NATO, con le conseguenze negative che ciò comporta per il popolo e il paese. Il nuovo governo di coalizione raccoglie il testimone della politica antipopolare tesa ad assicurare liquidità al capitale attraverso il pacchetto Draghi, senza porre rimedio alle perdite subite dal popolo con la crisi.

3. L'alternanza al governo e, in concreto, il nuovo governo di SYRIZA, non costituisce un avvicendamento politico favorevole al popolo. Il governo di coalizione di SYRIZA-ANEL manterrà gli accordi antipopolari del paese con l'UE e i creditori, e questo nei fatti darà respiro a un sistema politico borghese impegnato nell'assimilare ancora più profondamente il popolo nel sistema e che per questa via cerca di trovare una sua ricomposizione in un momento critico per il popolo e per il movimento. SYRIZA ha già ammesso che il giorno dopo le elezioni ci sarà un programma realizzato in accordo con i creditori. Questo programma, pur non chiamandosi memorandum o senza avere l'aspetto formale dell'attuale memorandum, includerà misure antipopolari.

Il programma di SYRIZA non è a favore dei lavoratori e del popolo. E' un programma che, tanto nelle direzioni strategiche quanto nelle proposte concrete per i prossimi 4 anni, sta al servizio degli interessi dei gruppi monopolistici, della strategia dell'UE che dice al popolo di scordarsi di recuperare tutto ciò che ha perso e promette soltanto alcune briciole per quelli che vivono in condizioni di povertà estrema. Per altro, queste briciole svaporiranno a causa della politica antipopolare generale. Per la maggior parte dei lavoratori e delle famiglie popolari, il programma di SYRIZA distribuisce la ricchezza e la disoccupazione tra più persone.

SYRIZA, inoltre, ha dichiarato che rispetterà gli accordi della Grecia con la NATO, l'alleanza strategica con gli USA. Questo è particolarmente pericoloso in un periodo nel quale la NATO e l'UE si stanno sviluppando ulteriormente come entità che riducono la sovranità del paese, mentre si vanno intensificando le competizioni per i mercati e le materie prime e si addensano nubi di guerra sul Mediterraneo Orientale, il Medio Oriente e l'Ucraina, con l'implicazione diretta anche della Grecia.

4. L'alternanza nel governo greco è uno strumento delle forze politiche borghesi nel paese, nell'Eurozona come a livello internazionale. Queste forze optano per una più blanda politica monetaria e fiscale come strumento per uscire dalla stagnazione produttiva. Il KKE nel suo 19° Congresso aveva segnalato la prospettiva di una diversificazione nella formula di gestione borghese, che deriva dalla necessità di far fronte all'esitazione e alla cautela dei gruppi imprenditoriali nell'investire il capitale, al momento stagnante, accumulato durante la fase di crescita capitalistica. Questo può avvenire a condizione che lo sfruttamento di classe sia intensificato, la tassazione sul capitale ridotta e, di conseguenza, il saggio di profitto aumentato. Si tratta del cosiddetto "rilancio" dell'economia capitalista.

SYRIZA, in particolare, ha sostenuto sistematicamente la posizione ingannevole e totalmente falsa secondo la quale l'UE starebbe cambiando in senso positivo, a favore dei popoli, attraverso un passaggio ad una politica meno restrittiva, il cosiddetto "quantitative easing". Per questa ragione, ha celebrato le misure di Draghi e l'acquisto di titoli di stato da parte della BCE. Tale cambiamento, però, non è a favore del popolo. Favorisce i gruppi monopolistici, le banche, gli industriali, cioè quelli verso cui saranno indirizzati i pacchetti finanziari che graveranno nuovamente sui lavoratori.

Inoltre, il cambiamento nel governo corrisponde e contribuisce alla pressione che USA, Francia e Italia esercitano sul governo tedesco con lo scopo di cambiare la distribuzione degli oneri e dei profitti in relazione alla gestione degli Stati sovra-indebitati dell'Eurozona. Questa posizione è stata sostenuta anche dalla Federazione Ellenica delle Imprese (SEV) nel periodo elettorale.

5. Il risultato delle elezioni nel suo insieme riflette il corso della riforma del sistema politico borghese iniziato con le due battaglie elettorali nel 2012, in condizioni di profonda crisi dell'economia capitalista. Questa riforma si è resa necessaria al potere politico dei capitalisti in conseguenza del fatto che, a causa della grande ondata di disoccupazione e di povertà, si è indebolita la grande capacità politica della socialdemocrazia tradizionale, come quella dei partiti borghesi liberali, di manipolare le masse operaie e popolari, fatto che ha posto ostacoli all'alternanza bipartitica e alla formazione di governi monocolore. La trasformazione della socialdemocrazia ha preso corpo rapidamente, rimpiazzando completamente il PASOK con SYRIZA, nonostante quest'ultima non abbia ancora raggiunto il livello di influenza che aveva il PASOK come partito di governo. La riforma della corrente liberale è ancora in corso, nonostante la significativa frammentazione in forze nazionaliste e fasciste già subita.

6. Per quanto riguarda il KKE, il risultato si è prodotto in condizioni nelle quali le sue forze erano messe duramente alla prova dai fuorvianti problemi sull'esistenza di una via "buona " e una "cattiva" all'interno dell'Eurozona, sulla prospettiva di un cambiamento "di sinistra" all'interno dell'UE, o dalle illusioni che un governo "di sinistra" di SYRIZA possa cambiare il corso degli eventi a favore delle forze popolari.

Un fattore negativo importante per i rapporti di forza e di conseguenza per l'influenza politica del KKE, era ed è ancora la situazione della partecipazione di massa e l'orientamento del movimento operaio e popolare. Finché il movimento e la partecipazione dei lavoratori saranno ancora in calo, prevarrà la logica dell'attesa, della passività, della ricerca di salvatori e di soluzioni dall'alto, nonostante le iniziative del KKE e delle altre forze radicali, delle forze con coscienza di classe. In futuro, nel corso degli eventi, la classe operaia e gli strati popolari riconsidereranno le previsioni e le valutazioni del KKE, uniranno le proprie forze al KKE per il raggruppamento del movimento operaio e popolare e il rafforzamento dell'alleanza sociale popolare.

7. Nonostante la tendenza positiva al raggruppamento attorno al KKE, i rapporti di forza generali continuano ad essere negativi. Il risultato delle elezioni non esprime una tendenza all'emancipazione delle forze operaie e popolari dall'UE, dalle soluzioni del capitale e dagli interessi dei monopoli.

Una espressione di questi rapporti negativi è l'ascesa come terza forza politica del partito nazista e criminale Alba Dorata, un partito dalle tendenze criminali e omicide, creato dai meccanismi del sistema, che ha mantenuto una alta percentuale nonostante la perdita di voti.

La responsabilità particolare del risultato di Alba Dorata ricade sul governo di ND-PASOK che ha fomentato l'anticomunismo, la teoria degli estremismi, la criminalizzazione degli immigrati, cosi come la fumosa linea "anti-memorandum" promossa da SYRIZA, che assolve il vero nemico del popolo, ossia i capitalisti. Tale organizzazione criminale fascista si è sviluppata in questo terreno ideologico e politico. Il KKE continua ad essere il nemico giurato del fascismo, proprio in quanto si oppone al capitalismo, al sistema, cioè, che genera il fascismo, il nazionalismo e il razzismo.

Il sistema dei monopoli e il suo potere ha ancora sufficienti risorse per ingannare gli strati popolari, mentre deve ancora terminare il processo di ricomposizione del panorama politico.

La linea del contrattacco e della rottura contro la via di sviluppo capitalistico, contro l'UE e la politica che appoggia questo percorso e che promuove l'assimilazione e la passività, deve rafforzarsi ancora di più all'interno della classe operaia, della gioventù e del movimento popolare. Oggi il popolo ha di fronte a sé i memorandum permanenti dell'UE, gli obiettivi di competitività e il nuovo recupero della redditività del capitale che porteranno ad un ancor più grave impoverimento del popolo e che non possono risolvere l'accentuazione dei problemi popolari, come la disoccupazione. La coalizione di governo SYRIZA-ANEL e gli altri partiti sono al servizio delle misure antipopolari e del tentativo di abbellirle agli occhi del popolo.

8. Il KKE, coerente con quanto affermato prima delle elezioni, non appoggerà o darà "voto di tolleranza" al nuovo governo. Utilizzerà il raggruppamento di forze, che esiste in questa fase, per fare ciò che ha promesso al popolo, ossia essere una forte opposizione operaia e popolare nel parlamento con proposte a favore del popolo, ma soprattutto nel movimento affinché si rafforzi l'alleanza popolare per il presente e il futuro. Con lo scopo di rafforzare le lotte contro l'UE, i memorandum permanenti, i monopoli, il capitale e il suo potere. Affinché i lavoratori recuperino le enormi perdite causate dalla crisi. Affinché non siano di nuovo i lavoratori salariati e gli autonomi, ma i gruppi monopolistici e il capitale, a pagare per le briciole che verranno distribuite a quelli che vivono in povertà estrema.

Il KKE intensificherà gli sforzi nelle sue iniziative rispetto ai gravi problemi del popolo, affinché si allevino le sofferenze delle famiglie dei disoccupati e le famiglie popolari. Intensificherà gli sforzi per il raggruppamento del movimento operaio e popolare, per lo sviluppo della solidarietà popolare, per la costruzione di un'alleanza popolare contro i monopoli e il sistema capitalista.

Il KKE continuerà a promuovere e lottare in mezzo al popolo per l'unica uscita ad esso favorevole: con il popolo al potere, veramente sovrano, capace di eleggere un proprio governo, il governo del potere operaio e popolare, con l'abolizione della proprietà capitalista. Solo la socializzazione dei mezzi di produzione concentrati e delle infrastrutture può sostenere un cammino di sviluppo alternativo, a favore delle necessità popolari, con la pianificazione centrale e criteri totalmente diversi per la distribuzione della ricchezza, un cammino nel quale l'uscita dall'UE e la cancellazione unilaterale del debito possono acquisire un contenuto popolare, che porti a costruire e sviluppare relazioni con altri popoli e paesi basate sul mutuo beneficio.