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Perché si dice che alla base dell'economia vi è lo stato-nazione?

Le tesi asseriscono che "le condizioni per la riproduzione allargata del capitale, dei gruppi monopolistici, delle società per azioni, continuano a formarsi in maniera sostanziale nel quadro dello stato nazione e nelle varie alleanze interstatali imperialiste a cui partecipano".

Questa affermazione è coerente con il fatto che le multinazionali operano oggi in un gran numero di paesi?

La tendenza generale attualmente dominante nel capitalismo vede una produzione non limitata da vincoli nazionali dove gli investimenti possano attraversare le frontiere e il capitale possa essere trasferito tra gli stati borghesi. Questo è ciò che noi chiamiamo l'internazionalizzazione del mercato capitalistico. Tuttavia, questa tendenza non può negare lo sviluppo ineguale tra le singole sezioni del capitale, imprese o economie capitaliste "nazionali". Né può negare il fatto che la maggior parte della riproduzione allargata del capitale, ossia il suo incremento nel tempo è realizzato nell'ambito di ciascuno stato-nazione. Le contraddizioni interimperialiste si intensificano sulla base di questo oggettivo movimento contraddittorio dell'economia capitalista.

Un esempio paradigmatico. Chi non è a conoscenza del fatto che le multinazionali statunitensi investono in ogni angolo del pianeta e hanno azionisti provenienti da tutto il mondo? Tuttavia, il mercato interno mantiene il suo ruolo dominante in termini di accumulazione del capitale, anche negli Stati Uniti, nonostante l'aumento dell'importanza delle filiali estere di questi gruppi monopolistici multinazionali con sede negli Stati Uniti. La percentuale del valore aggiunto (un indicatore di accumulazione del capitale) delle multinazionali USA proveniente dall'estero è passata dal 23,3% del 1994 al 33,2% nel 2008. Di recente è leggermente diminuita al 30%. Stiamo parlando di 1/3 del totale del valore aggiunto. Ciò significa che oltre 2/3 dei profitti delle multinazionali degli Stati Uniti provengono dal mercato nazionale.

Di conseguenza, le condizioni per la riproduzione allargata del capitale dei gruppi monopolistici, delle società per azioni, continuano a formarsi in modo sostanziale nel quadro dello stato-nazione e nelle varie alleanze interstatali capitaliste a cui partecipano. Questo vale e determina le forme di tassazione, le condizioni di prestito, i livelli salariali, la protezione tariffaria, i sussidi statali per le esportazioni, le sovvenzioni statali e le agevolazioni alle imprese.

Allo stesso tempo, ogni stato-nazione borghese utilizza la sua forza economica, politica e militare per sostenere i suoi gruppi monopolistici nazionali nella competizione a livello internazionale. A prescindere dalla potenziale composizione dell'azionariato multinazionale, ogni gruppo monopolistico ha legami e riferimenti verso uno specifico stato borghese e le relative alleanze imperialiste. In ultima analisi, ogni società per azioni ha come base l'economia capitalista di uno specifico stato, ed è su questo terreno oggettivo che acquisisce la capacità di esportare una parte del suo capitale. Lo Stato borghese nazionale rimane quindi l'organo di base per la salvaguardia del predominio economico dei monopoli, la concentrazione e centralizzazione del capitale in concorrenza con processi simili in altri stati.


[*] Nel quadro delle procedure pre-congressuali del 20° Congresso del Partito, sono stati pubblicati una serie di articoli su "Rizospastis" in una rubrica speciale nella formula di "domanda-risposta" intorno a questioni ideologiche-politiche contenute nelle Tesi di CC.

Questo articolo è stato pubblicato il 09/02/2017

 

 

Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare