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Intervento del KKE all'incontro sull'anticomunismo


Il 29 giugno, il PC di Ucraina, in concomitanza col vertice del Consiglio dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite, ha organizzato un incontro sull'anticomunismo, la persecuzione ai danni del PCU e il tentativo di riabilitare il nazismo e i suoi sostenitori in Ucraina. Il KKE, invitato a questo incontro, ha pronunciato un intervento per voce del suo rappresentante, Vangelis Katsiavas, quadro della delegazione del KKE al Parlamento europeo. Sono intervenuti anche il Presidente del PC di Ucraina, Pyotr Simonenko e un rappresentante dell'Associazione Internazionale dei Giuristi Democratici.

Il discorso del rappresentante del KKE è il seguente:

Intervento alla manifestazione sul tema della riabilitazione del nazismo

Desideriamo ringraziarvi molto per l'invito a questa discussione di eccezionale interesse.

Negli ultimi tempi ci troviamo a fronteggiare uno sforzo coordinato in Europa a sostegno delle forze razziste, nazionaliste, dei gruppi di estrema destra e dei partiti apertamente fascisti, come, ad esempio, l'organizzazione criminale nazista "Alba dorata" in Grecia e organizzazioni simili in Francia, Gran Bretagna, Austria, Ungheria, Ucraina, ecc. L'origine di questo rigurgito non è solo nella crisi del capitalismo e nell'obiettivo di scaricarne le conseguenze sulla classe operaia e gli strati popolari o nella recrudescenza del dramma dei profughi generato dalle guerre imperialiste.

La verità che gli apologeti del capitalismo cercano di nascondere è che i fascisti, i partiti razzisti godono del sostegno dei governi borghesi, dell'UE e delle sezioni del capitale nei vari paesi. L'anticomunismo è l'ideologia ufficiale dell'UE, imperniata sull'equiparazione del comunismo con il mostro fascista, nel tentativo di riscrivere e falsificare la storia scritta dai popoli con il loro sangue e le lotte guidate dai comunisti e il primo stato socialista del mondo, l'Unione Sovietica.

Siamo di fronte a una falsificazione provocatoria della verità storica: dal protocollo anticomunista del Consiglio d'Europa del 2005 alla mozione del Parlamento europeo del 2009 sulla "Coscienza europea e il totalitarismo", dall'istituzione da parte dell'UE del 23 agosto come "giornata della memoria per le vittime del nazismo e dello stalinismo", al tentativo di trasformare il 9 maggio da giorno della vittoria antifascista dei popoli a "giorno dell'Europa", vale a dire della UE, e tutte le altre dichiarazioni e decisioni anticomuniste dell'Unione europea. L'anticomunismo è un progetto finanziato con centinaia di milioni di euro dal bilancio dell'UE, per esempio con la creazione della "Casa della storia", che entrerà in funzione il prossimo anno o il programma "Europa per i cittadini", destinato principalmente alle scuole, agli studenti, alle istituzioni governative locali, alle organizzazioni non governative. Entrambi i piani mirano alla coscienza dei giovani in modo che siano sistematicamente avvelenati dall'anticomunismo, con calunnie contro i paesi in cui è stato costruito il socialismo, pretesti per scusare o cancellare i crimini nazifascisti. Ad esempio non può passare inosservato il recente sforzo - anche promosso dalla canzone vincitrice dell'Eurovision song Contest - di celebrare i Tartari che hanno collaborato con i nazisti e denigrare il periodo in cui lo Stato sovietico era sotto la guida di Stalin.

Viene preso di mira il passato ma soprattutto il futuro allo scopo di vituperare l'ideologia e l'attività comunista, precondizione per un attacco generalizzato contro il movimento operaio e popolare, per manipolare e controllare la coscienza delle giovani generazioni. Nei paesi che hanno sperimentato il socialismo, i lavoratori che oggi si trovano faccia a faccia con le selvagge politiche antipopolari del sistema capitalistico di sfruttamento, riflettono seriamente e confrontano i diritti e le conquiste in entrambi i sistemi.

Un secondo e grave aspetto della campagna anticomunista della UE è la giustificazione del carattere criminale del nazifascismo nella coscienza dei popoli, mistificando il fatto che il fascismo è la creatura terribile del sistema capitalistico di sfruttamento dell'uomo sull'uomo. Il fascismo è da sempre la mano armata dei capitalisti contro il movimento operaio e popolare e i comunisti, questo rimane vero anche oggi. L'esperienza storica ha dimostrato che è impossibile sradicare il fascismo se il capitalismo non viene sradicato, perché il fascismo è la forma disumana, terribile e ripugnante del capitalismo. L'anticomunismo, le persecuzioni contro i PC e i comunisti sono sempre accompagnati da selvagge misure antipopolari, adottate oggi in tutti gli Stati membri dell'UE e vanno di pari passo con il sostegno ai partiti razzisti, nazionalisti e fascisti.

Non è un caso che tutti gli stati membri della UE nel novembre 2015 si sono astenuti dalla mozione adottata in occasione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite "contro l'esaltazione del nazismo, del neonazismo e delle altre pratiche che contribuiscono ad alimentare forme contemporanee di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e intolleranza". Non si può non rilevare che la posizione di astensione, in piena convergenza con tutti gli altri governi, è stata osservata anche dal governo greco di Syriza-Anel, con la sua "etichetta di sinistra". La stessa posizione era stata assunta dal precedente governo ND-PASOK, l'anno precedente.

La "preoccupazione" che queste misure restringerebbero il diritto alla libertà di parola e di riunione, è provocatoriamente falsa. Ne è prova che sono state approvate in un certo numero di paesi della UE, leggi che vietano e criminalizzano l'attività dei comunisti, l'ideologia comunista e fin anche l'uso dei simboli comunisti. Ma non abbiamo rilevato alcuna sensibilità da parte di Syriza o di altri governi europei, e tanto meno da parte dell'Unione Europea. Piuttosto il contrario. L'UE e gli altri governi sostengono e incoraggiano la persecuzione contro i comunisti e i PC. Nonostante le decine di interrogazioni presentate agli organi dell'UE dalla delegazione del KKE al Parlamento europeo in relazione alle misure adottate nei vari stati membri dell'Unione Europea contro i comunisti, non una parola è stata detta su questo argomento, nell'intero periodo.

Basti citare un solo esempio recente: la Commissione europea nella sua risposta all'interrogazione del KKE sugli attacchi criminali delle bande fasciste contro il Segretario dell'Unione della Gioventù Comunista e Leninista di Ucraina e il Primo Segretario del Comitato cittadino di Kiev e di altri quadri dell'organizzazione comunista, ha affermato che "l'accordo di partenariato tra l'UE e l'Ucraina si basa su valori comuni, in particolare il pieno rispetto dei principi democratici, dello stato di diritto, dei diritti umani e delle libertà fondamentali". Questo accade nel momento preciso in cui sono in atto attacchi sistematici e la repressione di stato, la ratifica di leggi anticomuniste e la messa al bando dell'attività politica dei comunisti dopo il processo-farsa che ha messo al bando il PC dell'Ucraina lo scorso dicembre.

Aprendo lo sguardo alla situazione di un certo numero di paesi europei, in particolare quelli in cui è stato restaurato il capitalismo dopo la vittoria della controrivoluzione, vediamo che noti fascisti sono assurti a posizioni di governo. Osserviamo che mentre l'anticomunismo è in aumento, di pari passo viene finanziata la rinascita dei partiti e delle bande fasciste.

Nei paesi baltici i partiti borghesi governano in coalizione con i nostalgici del fascismo, sono stati criminalizzati i simboli comunisti e l'attività politica comunista è diventata un reato penale. Il parlamento della Lettonia ha ufficialmente riabilitato la SS e ora eroga pensioni ai suoi membri sopravvissuti. Al contrario, la resistenza armata contro i nazisti è considerata un crimine. Gli ex partigiani, come l'ottuagenario Vasili Kononof, sono stati portati davanti ai tribunali con accuse di aver ucciso collaboratori nazisti durante la seconda guerra mondiale!

Migliaia di criminali di guerra e collaboratori armati nazisti sono stati dichiarati icone della "resistenza nazionale"! Tra loro, quelli che nel 1941-1944 hanno combattuto al fianco degli hitleriani come soldati di fanteria delle Waffen SS nella cosiddetta "polizia ausiliaria" (Schummo), la divisione estone delle SS, giocando un ruolo di primo piano nei crimini nazisti: l'incendio di villaggi, esecuzioni di massa di civili e soprattutto l'olocausto degli ebrei e degli zingari. Infine, centinaia di migliaia di persone in questi paesi che si sono trasferite - loro o i loro genitori - come lavoratori nell'ambito dell'Unione Sovietica sono considerate ora "non indigene" e sono state private di tutti i diritti sociali e politici.

C'è una situazione simile in altri paesi, in Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, ecc, con i molteplici tentativi di criminalizzare il comunismo, anche mettendo fuori legge i simboli comunisti.

In Polonia, per esempio, i membri e i quadri del PC della Polonia sono stati recentemente condannati fino a 9 mesi di prigione, per via della diffusione delle loro idee tramite il giornale e il sito web, con l'accusa di "promuovere pubblicamente un sistema totalitario". Non è un caso che il vertice di quest'anno della NATO si tenga nel mese di luglio, concentrandosi, tra l'altro, sull'installazione dello scudo antimissile in Europa orientale ed Europa centrale, in combinazione con il potenziamento della presenza delle forze della NATO nel Mar Egeo e nel Mar nero in competizione con la Russia.

Un ultimo e molto recente esempio di anticomunismo per il Parlamento europeo, risale al 14 giugno quando è stata organizzata una mostra in onore del noto cardinale nazista croato Alojzije Stepinac, un sostenitore del regime ustascia durante l'occupazione nazista della Jugoslavia, un criminale di guerra condannato per la sua partecipazione nei pogrom contro serbi, ebrei, zingari e persone di altre nazionalità.

Le conclusioni, pensiamo, sono evidenti. La UE, le classi borghesi e i partiti della borghesia svolgono un ruolo di primo piano nel promuovere l'anticomunismo, la falsificazione della storia, le persecuzioni contro i PC e i comunisti, la criminalizzazione della loro attività e dell'ideologia comunista. Anche i partiti opportunisti aggiungono acqua al mulino dell'anticomunismo, così come i partiti socialdemocratici della SE, assimilandosi nella propaganda UE sui "regimi totalitari" e i "crimini stalinisti".

L'anticomunismo cresce in rapporto all'intensificazione dell'assalto dei capitalisti dell'UE contro la classe operaia e gli strati popolari, con l'obiettivo di promuovere le loro posizioni nella feroce concorrenza monopolistica con gli altri centri imperialisti e le potenze capitaliste. La giustificazione, edulcorazione e assoluzione del nazifascismo sono una conseguenza ovvia della campagna anticomunista. Questo è un terreno fertile per lo sviluppo di partiti razzisti e fascisti in tutti gli stati membri dell'Unione Europea. Non è affatto un caso che questi partiti stiano utilizzando tutto l'arsenale anticomunista della UE, al fine di attaccare l'ideologia comunista e i comunisti, per promuovere le loro idee fasciste rivoltanti e putrescenti. Possiamo constatarlo a partire dall'Olanda (Partito per la libertà) alla Francia (Fronte Nazionale/Le Pen), dalla Grecia con la banda criminale nazista di "Alba dorata" e il nuovo partito Unità Nazionale e all'Italia con la Lega Nord, dalla Finlandia (True Finns) all'Ungheria (Jobbik). In ogni caso, è l'anticomunismo che porta i neo-liberali, i socialdemocratici e i neofascisti a formare un fronte comune, con coalizioni di governo contro la classe operaia, con politiche reazionarie, rubricate come "riforme".

Abbiamo sperimentato l'intervento imperialista della UE e dei suoi alleati, gli Stati Uniti e la NATO, in Ucraina al fine di difendere gli interessi dei gruppi monopolistici in conflitto con i corrispettivi russi. Hanno sostenuto l'ascesa al governo di forze reazionarie attraverso un colpo di stato in collaborazione con le bande fasciste armate, in una forma di revanscismo storico contro gli esiti della seconda guerra mondiale, elevando l'anticomunismo a politica ufficiale dello stato, esaltando le bande fasciste, la loro ideologia e attività criminale, promuovendo la divisione del popolo ucraino. Le illusioni degli opportunisti circa una "UE migliore", "un altro migliore accordo di collaborazione tra l'UE e l'Ucraina" sono pericolose. L'UE, come qualsiasi unione capitalista tra stati, è un'alleanza predatoria che ha un carattere profondamente reazionario: non può farsi a misura d'uomo, agisce sempre contro la classe operaia e i diritti popolari.

Il KKE con la sua attività al Parlamento europeo, con le proteste e le marce ha espresso concretamente il suo sostegno e la solidarietà con i comunisti di Ucraina, come con i comunisti e PC in Europa e altrove che affrontano la persecuzione e l'assalto della stato borghese. Per questo motivo, il KKE ha incontrato la rabbia del regime reazionario ucraino, che tramite decreto del Presidente della Repubblica ha imposto sanzioni anche contro un deputato e un funzionario del KKE con accuse false e infondate, tra le tante accuse imposte su esponenti politici, parlamentari, giornalisti, avvocati.

Il nostro partito invita il movimento operaio e popolare a lottare e solidarizzare a livello internazionale al fine di difendere i diritti democratici e le libertà popolari nel quadro del capitalismo. Per tutte le persone ben intenzionate, per tutti quelli che capiscono che le persecuzioni contro i comunisti e i PC costituiscono un attacco contro i popoli e le libertà nel loro complesso, c'è un posto in questa lotta. I popoli europei devono trarre le loro conclusioni. I loro diritti e le libertà sono in costante pericolo fintanto che i monopoli sono al potere, in un quadro soffocante con meccanismi repressivi in aumento a livello nazionale e nell'UE. Per questo motivo, la questione della lotta per abolire la persecuzione anticomunista e difendere i diritti democratici è integralmente collegata alla lotta popolare per prendere il potere in modo che, liberi dalle catene di qualsiasi unione interstatale capitalista, possa essere spianata la strada per una reale libertà e sovranità popolare, in una economia e una società al servizio dei bisogni delle popolazioni".

 
Partito Comunista di Grecia (KKE) | kke.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

11/07/2016