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Appello del Comitato Centrale del KKE per le elezioni parlamentari del 25 gennaio 2015

 
Il KKE deve uscire rafforzato dalle elezioni!
Una forte alleanza popolare per una forte opposizione e lotta per il rovesciamento del sistema!

Operai, impiegati, lavoratori autonomi, disoccupati, contadini, pensionati, giovani e donne delle famiglie popolari,

Vi chiediamo di sostenere e rafforzare decisamente il KKE nelle elezioni parlamentari.

Riflettete sul fatto che il giorno dopo le elezioni, qualunque governo verrà formato, l'Unione europea, il "memorandum permanente", le vecchie e le nuove misure richieste dal capitale per il profitto, saranno ancora qui e continueranno a mietere il loro tributo di sangue al popolo.

Le leggi antipopolari rimarranno pienamente vigenti. Sono state sostenute da tutti i governi succedutisi e non verranno abolite.

Il debito continuerà a gravare in maniera insopportabile sul nostro popolo. Questo debito è riconosciuto da ND-PASOK, da SYRIZA e da tutti gli altri partiti che sostengono l'Unione europea: chiedono al popolo di ripagarlo, quando il popolo non ha nessuna responsabilità nell'averlo creato e quindi non deve nulla.

Le contraddizioni e le liti all'interno della zona euro non finiranno. Le discussioni che imperversano riguardo la gestione del deficit e del debito creati dai capitalisti e accollati al popolo mirano ad aumentare i profitti capitalistici, a vantaggio dei poteri forti, sempre a spese del popolo.

Soprattutto, il capitale, i monopoli, sia interni che esteri, resteranno in piedi. Sono loro che detengono le chiavi dell'economia, il potere reale ed esigeranno ancora più privilegi in ogni fase di recupero, sempre a scapito delle classi lavoratrici e popolari. Pretenderanno una forza lavoro sempre più economica e più sottomessa per investire. Ma nonostante qualche investimento, anche la disoccupazione non diminuirà.

Il potere del capitale non cesserà: lo stato serve costantemente gli interessi dei monopoli a spese del popolo e delimita il ruolo di ogni governo.

Indipendentemente dal corso dei negoziati con la troika e dalla transizione verso una nuova fase di supervisione della UE sulla Grecia, i monopoli chiedono nuove misure antipopolari, come ad esempio lo smantellamento completo del sistema di sicurezza sociale, nuove riduzioni delle retribuzioni e delle pensioni, privatizzazioni, limitazione dell'attività sindacale. Per questo motivo, non potrà esserci sollievo per i lavoratori nella fase di crisi e nemmeno nella fase di recupero senza lotta, senza conflitto con gli interessi del capitale.

Per questo motivo, i lavoratori hanno bisogno di un KKE forte a partire dal giorno successivo alle elezioni parlamentari, ovunque: un bastione per la resistenza e il contrattacco operaio e popolare. Sarà un baluardo nell'incertezza e nell'insicurezza che la classe operaia e le persone dovranno affrontare.

Serve un KKE forte, per spianare la strada in vista dell'unica soluzione a favore del popolo con la risoluzione unilaterale e completa del debito, il disimpegno dalla UE e dalla NATO, la socializzazione dei monopoli, la classe operaia e il popolo al potere, per la prospettiva socialista. Il popolo ha bisogno di un proprio governo, il governo del potere operaio-popolare e il KKE svolgerà un ruolo di primo piano in esso. In modo che gli ideali e i valori del popolo si facciano realtà, per una società senza sfruttamento dell'uomo sull'uomo.

Serve un KKE forte, in modo che le persone non siano nuovamente ingannate con ricatti e illusioni. Le persone dovranno affrontare l'ennesimo governo, incarni l'una o l'altra versione di gestione borghese, che non solo non garantirà il recupero delle ingenti perdite patite dal popolo, ma servirà lo stesso percorso irto di sempre maggiori rischi, ingannando le persone con il miraggio di qualche insignificante concessione, qualche briciola. Il KKE svolgerà un ruolo di primo piano, dentro e fuori dal parlamento, in modo che ci sia una opposizione militante popolare capace di esercitare una pressione reale. Tale pressione non ha potuto esprimersi fino ad ora, a causa di esitazione o illusioni.

Serve un KKE forte, perché è la forza che, senza arretramenti e ripensamenti, interpreta il ruolo di primo piano nell'organizzazione della lotta popolare per l'abolizione di tutta la legislazione legata ai memorandum e per il pieno recupero delle perdite subite del popolo. Sempre e disinteressatamente il KKE lotta per la giusta causa degli operai, degli impiegati, dei giovani, delle donne, dei disoccupati, dei lavoratori autonomi e dei contadini poveri, al fine di organizzare la solidarietà del popolo.
  
Serve un KKE forte, perché combatte contro la partecipazione della Grecia in alleanze e guerre imperialiste che si stanno svolgendo o che sono in preparazione per servire gli interessi dei grandi gruppi imprenditoriali. Il KKE difende i diritti sovrani del paese, contro la NATO e l'UE, contro coloro che cercano di ingannare la gente dicendo che queste organizzazioni imperialiste proteggeranno i loro diritti sovrani, la pace e la sicurezza del popolo. Il KKE lotta per il disimpegno della Grecia dalla NATO. Lotta perché la Grecia smetta di sostenere e partecipare a interventi militari a scapito dei popoli.

Serve un KKE forte, in modo che riviva il movimento operaio e popolare, in modo che sia stabilita e rafforzata l'alleanza sociale popolare contro i monopoli e il capitalismo. Il KKE lotta per isolare e sconfiggere l'ideologia fascista e l'attività nazista Alba Dorata.

Lavoratori e lavoratrici, giovani, disoccupati, pensionati,

Di fronte alla battaglia elettorale, il governo di coalizione ND-PASOK e personalità UE stanno nuovamente investendo in un discorso allarmista e minaccioso, al fine di intrappolare le persone e ottenere il loro consenso alla prosecuzione della linea politica antipopolare. Invocano la stabilità e una presunta necessità di non mettere a repentaglio i sacrifici compiuti dal popolo greco. Le intimidazioni non sono destinate alla dialettica di partito con SYRIZA. Il governo sa bene che SYRIZA non contesta l'Unione europea e il sistema capitalista. I ricatti e i dilemmi sono rivolti soprattutto alle persone e hanno lo scopo di assicurare la loro sottomissione allo stesso percorso antipopolare e ai nuovi tormenti che porterà.

Il governo sta mentendo quando afferma che le nuove misure antipopolari possono essere evitate se viene raggiunta la stabilità politica e i creditori si placano. Questo perché le vecchie e le nuove misure antipopolari non sono figlie delle sole pretese dei creditori. Esse sono state per molti anni indicate dall'UE, parte integrante della strategia del grande capitale di Grecia ed Europa, per rendere ancora più conveniente la forza lavoro. Tali riforme antipopolari sono in corso in tutti i paesi dell'UE e della zona euro da parte di governi di destra (ad esempio in Germania) o socialdemocratici (ad esempio in Francia, Italia).

Per questo motivo, il governo e il resto dell'establishment (mass media, federazione degli industriali greci, ecc) parlano costantemente della "necessità di continuare le riforme, anche se [la UE] non ce lo chiede". SYRIZA nasconde questa realtà alla gente. Le riforme che propone seguono la logica della UE e degli uomini d'affari.

SYRIZA non è una soluzione alternativa per il popolo. Nel suo tentativo di vincere le elezioni, ha rapidamente completato la sua trasformazione in un partito antipopolare di gestione borghese. SYRIZA nasconde le cause della crisi economica capitalista e scagiona il grugno dello sfruttamento capitalista, il potere del capitale.

La dirigenza di SYRIZA non solo fornisce garanzie ai creditori, all'Unione europea, ai "mercati" asserendo che non agirà unilateralmente, ma li invita ad avere fiducia e sostenerne un suo governo perché potrà servire meglio gli interessi del mercato (ad esempio, gli incontri con i fondi di investimento nella City di Londra). Anche a livello di slogan, SYRIZA ha abbandonato le dichiarazioni sull'"annullamento o l'abolizione" del memorandum e delle leggi correlate, sul recupero delle perdite subite dal popolo, sul ritorno a stipendi e pensioni comprensivi di 13a e 14a, sull'abolizione delle tasse più pesanti. SYRIZA non rimette in discussione i meccanismi di vigilanza dell'UE o il pareggio di bilancio, i semestri europei, vale a dire il sistema di memorandum permanenti a scapito delle persone. In questo contesto, si è impegnata in alleanze con ex quadri, ministri e parlamentari del PASOK, di Sinistra Democratica (Dimar), ecc, che hanno sostenuto i memorandum e le misure antipopolari.

Allo stesso tempo, utilizzando la falsa retorica radicale delle forze opportuniste al suo interno, in particolare della cosiddetta "Piattaforma di sinistra", SYRIZA sta cercando di intrappolare le persone di sinistra, i giovani lavoratori che sono preoccupati e hanno una posizione politica militante. Si tratta della ripetizione delle tattiche ben note della socialdemocrazia, del PASOK in passato, che presenta una "tendenza a sinistra" che sembra premere la leaderdhip, ma in realtà le fornisce solo un alibi di sinistra. Allo stesso modo, le alleanze elettorali formate da Antarsya sono fuorvianti. Esse indicano determinati obiettivi di lotta, come "l'uscita dall'euro", senza rottura con il quadro economico che è controllato dal potere del capitale.

SYRIZA, in particolare negli ultimi due anni, ha dimostrato di essere utile per il capitale, al fine di indebolire il movimento operaio e popolare. Non solo non utilizza il suo alto consenso per rafforzare le mobilitazioni popolari, ma al contrario ha favorito la logica dell'attendismo, lasciando che il popolo consegni il suo destino ad altri, limitando l'intervento della gente alla partecipazione elettorale e alla scelta del governo che attuerà le politiche antipopolari. Questo dimostra che non vuole entrare in conflitto con gli interessi capitalistici in Grecia e in Europa. L'esperienza quotidiana ci ha dimostrato che maggiore è il consenso elettorale per SYRIZA è tanto più danneggia la lotta operaia e popolare.

Lavoratori e lavoratrici, giovani, disoccupati, pensionati,

E' diventato ancora più evidente nell'ultimo periodo che la contesa tra il governo e SYRIZA riguarda i mercati, ossia il capitale, in particolare su chi guadagnerà i suoi favori. Entrambi i partiti cercano di svolgere il ruolo di negoziatore più capace per gli interessi del capitale e non per gli interessi del popolo. Entrambi parlano di "consenso nazionale", che significa pace sociale tra le classi, con la sottomissione del popolo agli interessi del capitale.

Le loro differenze sono legate alla formula di gestione per lo sviluppo capitalistico. Entrambi i partiti tentano di mitigare il proprio antipopolare contenuto di classe. SYRIZA chiede l'allentamento della rigorosa disciplina fiscale, unendo le forze con la Francia e l'Italia, che assumono continuamente misure contro i loro popoli, con l'obiettivo di esercitare una maggiore pressione sulla Germania.

Allo stesso tempo, però, sia il governo che SYRIZA nascondono che qualsiasi aggiustamento inerente il debito pubblico o allentamento della disciplina fiscale non porterà alcun sollievo al popolo, ma solo l'aumento del sostegno statale al business locale e agli investimenti. L'alleggerimento del debito, avanzato sia nel programma elettorale di ND che in quello di SYRIZA, avverrà attraverso un accordo con i partner, e quindi sarà accompagnato da nuovi impegni antipopolari, come è accaduto in relazione al taglio del PSI nel 2012, e in altri paesi.

Tuttavia, nessun cambiamento nella formula di gestione può annullare lo scoppio delle crisi o determinare un beneficio al popolo nel quadro dello sviluppo capitalistico. Gli esempi degli Stati Uniti e del Giappone lo dimostrano.

Sia il governo di coalizione di ND-PASOK che SYRIZA, nonostante le differenze, ingannano le persone, promettendo in sostanza la stessa cosa: che se l'economia capitalista si rafforza, le persone ne beneficeranno. Mentono. Ogni forma di ripresa capitalista si baserà sulla rovina dei diritti dei lavoratori e delle persone e non darà un lavoro dignitoso ai milioni di disoccupati. Il cosiddetto "vantaggio comparativo" per la ricostruzione dell'economia del paese richiamato da SYRIZA è legato alla possibilità delle grandi imprese di ottenere una maggiore redditività.

La ripresa, anche se giungesse, sarà debole e si verificherebbe in un periodo di recessione per le maggiori potenze capitaliste e l'indebitamento degli stati fa presagire un nuovo ciclo di crisi profonda. Per questo motivo, il capitale insiste anche sul "consenso nazionale", che non è respinto dal ND-PASOK né da SYRIZA, intrappolando le persone all'interno del quadro degli interessi del capitale. Il loro litigio è su chi avrà il sopravvento.

Dalla nuova festa del capitale solo briciole per il popolo. Il governo e SYRIZA sono in competizione e promettono solo briciole per alleviare la "povertà estrema" che sorgerà dal dissanguamento dei lavoratori e che evaporeranno il giorno dopo a causa delle misure antipopolari nel loro complesso. Entrambi i partiti promuovono la linea politica della UE e del capitale, con misure del tipo che "prendono ai poveri per aiutare gli indigenti" e non costano nulla al capitale. Entrambi servono gli obiettivi del capitale, che pretende che gli stipendi e le pensioni si riducano alla soglia di indigenza.

Un partito promette "dividendi sociali", l'altro mense per i poveri e il ritorno alla 13a solo per le pensioni più basse. Anche la proposta di SYRIZA per un salario minimo è una frase vuota, in quanto non riguarda le migliaia di lavoratori, in particolare i giovani lavoratori, che hanno rapporti di lavoro flessibili e non hanno alcuna tutela. Si sta alimentando, in sostanza, la nota propaganda reazionaria sui lavoratori "privilegiati" e "non privilegiati", che apre la strada a un attacco ai danni dei lavoratori con salari migliori. D'altrondeo, l'aumento del salario minimo in molti paesi dell'UE, senza un ritorno ai contratti collettivi di lavoro, è stato utilizzato per ridurre i salari medi.

Non dobbiamo scendere a compromessi per delle briciole. I bisogni contemporanei del popolo e dei loro figli devono essere un criterio che determina la nostra posizione e la lotta. Un altro fattore è costituito dalle enormi possibilità fornite dalla tecnologia, dalla scienza, dal potenziale di sviluppo del paese per soddisfare i bisogni, se tutto questo fosse posto al servizio del popolo.

Lavoratori e lavoratrici, giovani, disoccupati, pensionati,

Ci rivolgiamo a voi, comprendendo il vostro desiderio di essere liberi dai memorandum, dalle politiche ingiuste e antipopolari dei governi. Sentiamo l'ansia per il futuro, per i vostri figli, l'aspirazione per giorni migliori.

Confidiamo nel popolo e nella sua forza. Sappiamo infatti che le persone hanno la forza necessaria e hanno la responsabilità di non essere spettatori passivi o ingannati degli attacchi antipopolari attuati dai governi della UE e del capitale. Potete trarre le vostre conclusioni e prevenire il ripetersi di un antipopolare sistema bipartitico come nel passato.

Dobbiamo avere un KKE forte ovunque, perché è l'unico vero avversario dei monopoli, del loro potere, della UE dei memorandum permanenti, dei governi antipopolari. Dalle elezioni uscirà senz'altro un governo: ci sono molti partiti e formazioni volenterosi a contribuirvi. Ciò che è importante per il popolo è che vi sia un KKE forte, capace di sostenere le persone.

Conoscete il KKE come una forza coerente, incrollabile contro ogni offensiva antioperaia e antipopolare. Sapete cosa ha fatto il KKE nel corso dei suoi 96 anni di vita e sapete che è l'unica forza di opposizione, dentro e fuori dal parlamento, negli ultimi tre anni, dalle elezioni del 2012. Ovunque si guardi, si vedrà il contributo e l'impatto nella lotta dei comunisti. Tuttavia, è noto che la riduzione del consenso elettorale a favore del Partito ha avuto un impatto negativo sul dinamismo e sul carattere di massa del movimento operaio e popolare. Sapete che, nonostante tutto questo, il KKE non si arrende. Ha sostenuto i lavoratori, i contadini e i lavoratori autonomi, i pensionati, gli studenti. Ha lottato per il diritto alla salute, alla sicurezza sociale, alle pensioni, all'istruzione, per la difesa dei salari e i diritti abitativi, per il diritto dei piccoli lavoratori autonomi a disporre di locali in cui esercitare la professione e contro i prestiti usurai e le tasse insopportabili che affliggono i contadini. Il KKE non ha mai detto al popolo bugie.

Ci rivolgiamo in particolare a quelli di voi che giustamente pensano che la situazione non può continuare in questo modo, che è giunto il momento che "se ne vadano". Dobbiamo respingere il governo di oggi, rifiutando la strategia dell'UE e del capitale e non dobbiamo scegliere un altro governo che attui la stessa strategia, seppur con minime differenze che non incidono sulla qualità della vita delle persone. Bisognerebbe che si tenesse in considerazione che negli anni passati si sono alternati governi a partito unico e di coalizione, estorcendo il voto popolare a volte con la paura del "peggio" a venire o l'illusione del "male minore". Che cosa è cambiato per il popolo? Fino a quando un governo gestisce le sorti del popolo e del paese, ingabbiati all'interno della UE e di un percorso di sviluppo capitalista, ormai superato e putrescente, la trappola del male minore porta continuamente a nuovi governi antipopolari. Il popolo deve essere liberato da tutti questi governi e dalla loro linea politica:  deve invece prendere il potere. La situazione oggi, sia in Grecia che a livello internazionale, richiede di non perdere tempo.

Ci rivolgiamo a quelli che si sentono radicali, di sinistra, progressisti, che hanno esperienza e memoria e che hanno partecipato alle lotte e oggi guardano al voto per SYRIZA, con il cuore pesante e poca speranza, sulla base della logica del "male minore". Oggi, si può vedere più chiaramente che la dirigenza di SYRIZA, con le credenziali che fornisce al capitale e alle organizzazioni imperialiste, sta tagliando ogni legame con la storia del movimento popolare. SYRIZA sta fornendo la possibilità alle forze più reazionarie di disonorare le tradizioni militanti del nostro popolo. Sta prendendo molto rapidamente il posto della socialdemocrazia, in un sua edizione ancora peggiore rispetto al passato, perché peggiore è la situazione del capitalismo oggi e ancor peggio la situazione del movimento operaio.

Ci rivolgiamo a voi che che non condividete a pieno le posizioni del KKE o avete riserve su alcune questioni, ma che capite come il KKE sia un sostegno costante del popolo. Qualunque conquista sia stata ottenuta è stata vinta attraverso le lotte, con il KKE in prima linea. Quando il movimento e il KKE erano deboli, il popolo perdeva posizioni.

Pensate a quale forza domani sarà al fianco delle persone, in prima linea nella lotta per i salari, per l'occupazione, per i loro diritti.

Il KKE invita ogni giovane, ogni impegnato, ogni lavoratore, ogni pensionato, tutti quelli che rifiutano la miseria e il disfattismo a unire le loro forze al Partito. E li invita a votare per il KKE e rafforzarlo ovunque. In modo che le persone stesse diventino più forti e in modo che la resistenza sia più salda, la lotta più determinata. Perché esca rafforzata l'Alleanza popolare contro i monopoli e il capitalismo e si apra la strada per la prospettiva del potere operaio e popolare.